Tanti ceri questo mi ha colpito...le poesie affiorano sempre da impressioni e sentimenti improvvisi e soverchianti.
Ecco cosa ha sprigionato in me la luce fioca di quelle luci:
Solo candele e foto
sono i relitti
di un centinaio di vite.
Il marmo è freddo
raccoglie il vuoto
di involucri in decomposizione.
Quel cero
ai piedi dei morti
è il faro
nella notte in lutto,
insanguinata la sua luce
calma la mia mente.
Quando sarà la fine
voglio essere liberato
nel vento invernale.
domenica 24 maggio 2009
Visita notturna ad una cimitero
Pubblicato da Jack alle 04:35
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